Quindici giorni in giro per la Danimarca

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La Danimarca in un giro di 15 giorni, cercando di vedere quanti più luoghi significativi. Da Aarhus a Skagen, da Ribe all’isola di Møn, concludendo il tour a Copenhagen. Tutto con l’ottimo trasporto pubblico nazionale.

La partenza

Prendo un volo da Roma Ciampino per Billund, località famosa per Legoland. Non avendo intenzione di visitarla, vado direttamente ad Aarhus con un comodo bus di linea in partenza dall’aeroporto.

Aarhus

In serata sono nella seconda città danese (dopo Copenhagen). Ho prenotato due notti in un ostello da frikkettoni.

Economico ma molto carino, con diversi spazi comuni tra cui un rilassante cortile interno pieno di piante, poltrone, tavoli e tanta cianfrusaglia.
Comincio l’esplorazione andando a casaccio per le strade del centro. Tanta gente, tanti locali, cammino un bel po’ prima di decidere dove sedermi per mangiare qualcosa.
In uno dei tanti bar sui vivaci canali cittadini faccio subito conoscenza con dei vicini di tavolo. Un bel gruppone di giovani alquanto alticci che ogni tanto si girano verso di me per scambiare una chiacchiera o per fare un brindisi. Rimango stupito dalla calorosità dei danesi, forse i meno freddi tra i nordici (finché non conoscerò gli islandesi).
Concludo la serata in un piccolo pub old-style vicino l’ostello. Un’atmosfera molto familiare, accogliente, che poi ritroverò in altri piccoli pub danesi.

La mattina dopo mi dirigo verso Den Gamle By, un museo all’aperto che riproduce la vita cittadina dal XVI secolo fin quasi ai giorni nostri. Per me noioso, più adatto alle scolaresche. Invece molto bello l’adiacente giardino botanico.

Due passi per il centro e poi la visita all’Aros, il museo d’arte sovrastato da un’installazione che permette di vedere il panorama a 360 gradi della città filtrato da vetri con tutti i colori dell’arcobaleno.

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Il mattino dopo mi rimetto in viaggio verso l’estremità nord della penisola dello Jutland.

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Skagen

Un paio di treni e qualche ora di viaggio per arrivare a Skagen, gettonatissima meta di vacanza per i danesi. A luglio è sovraffollata, trovare una camera non è impresa facile.
Devo subito comprare un pile, qui le temperature scendono sensibilmente per il vento gelido.
Al porto ci sono numerose casette di pescatori convertite in ristorantini dove è possibile mangiare dell’ottimo pesce fresco a prezzi contenuti: gamberetti, aringhe, cozze, salmone, merluzzo, granchi, ostriche. Sono tutti strapieni ma alla fine riesco a trovare un posto per mangiare un fish & chips.

Il giorno dopo vado a Grenen dove c’è la famosa spiaggia dove il mar baltico incontra il mare del nord. È uno stretto lembo di sabbia e anche il punto più a nord della Danimarca, di fronte c’è la svedese Goteborg collegata quotidianamente da traghetti.
Il bus mi lascia nel piazzale da dove comincia il sentiero verso la spiaggia. Sono un paio di chilometri che preferisco fare con il Traktorbus, un bus rimorchio trainato da un trattore fino alla punta estrema della spiaggia.

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Nonostante l’enorme quantità di gente, il posto è molto suggestivo.

Una foca si rotola nella sabbia mentre tanti cercano di fare un selfie.
Il ritorno al piazzale lo faccio camminando sul bagnasciuga. Si passa davanti a dei bunker tedeschi della seconda guerra mondiale. Qualche bontempone con una bomboletta di vernice spray ha scritto sul muro “Zimmer frei”.

Dal piazzale in 5 minuti di cammino arrivo al Gråfyr, il faro grigio che ospita il centro per gli uccelli migratori. La visita è veramente interessante. Un percorso multimediale ricchissimo che spiega in più lingue il funzionamento delle migrazioni.

Silkeborg

Lascio l’estremo nord per andare nella regione dei laghi dello Jutland centrale.

Ho una magnifica stanza con vista fiume nella zona dell’ex cartiera. Baretti, ristoranti, cinema, un museo, ospitati negli edifici dell’ex opificio affacciato sul fiume cittadino.
Riesco subito a saltare su un antico battello a vapore che mi porta ai piedi della Himmelbjerget, una delle “montagne” più alte della Danimarca, 147 metri! Si sale per un piacevole sentiero. Sulla sommità la torre di 25 metri dalla quale è possibile ammirare un fantastico panorama a 360 gradi.

Ribe

Piccola disavventura ferroviaria: un cambio treno non segnalato sull’app dei trasporti danesi mi fa scendere in una stazioncina in mezzo al nulla per tornare indietro e poi prendere il treno giusto verso la mia destinazione finale.
Arrivo nel pomeriggio nella più antica cittadina della Danimarca. Stasera dormo in una camera di una locanda del 1600 con arredi del ’700 che affaccia sulla piazza principale di Ribe. Nonostante la pioggia, riesco ad unirmi al gruppo della ronda del guardiano notturno che, in abiti d’epoca, ci porta in giro per il suggestivo centro storico raccontandoci le storie della cittadina.
Il fine serata lo passo in un piccolo pub nel quale vengo invitato a un tavolo di simpatici ragazzotti del posto che mi offrono anche da bere.

Il giorno dopo vado all’ufficio turismo a chiedere come posso mai arrivare a Mandø dato che autobus non ce ne sono in questo periodo. Gentilmente mi chiamano un taxi.
Arrivo al punto di partenza del bus trainato da un trattore che, attraversando un piccolo lembo di terra a pelo d’acqua (ma solo quando la marea è favorevole), mi porta su questo isolotto.

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Odense

Møn

Roskilde

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Copenhagen

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